L’uomo dei miracoli

"Se non compio le opere del Padre mio non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre é in me ed io nel Padre" (Gv 10,37-38)

Nel corso della sua predicazione, Gesù ha lasciato dei segni, che hanno dato valore a ciò che annunciava, ossia che Lui era il figlio di Dio: questi segni sono i miracoli che egli ha compiuto.

La moltiplicazione dei pani, la guarigione dei malati, la liberazione degli indemoniati, il comandare al mare e al vento che si pIachino sono eventi straordinari che si inseriscono nella predicazione di Gesù.

Questi miracoli accertano che Lui è il Messia atteso nei secoli, che è presente tra di noi.

Non sono dei segni che hanno qualcosa di magico. Sono segni che indicano che chi li compie è al di là della natura terrena, difatti Gesù li compie per dire chi è in realtà.

Sono segni che dicono che il Regno di Dio è presente e in questo Regno non c'è spazio per il male.

I miracoli di Gesù non tolgono il male del

mondo ma indicano che attraverso di Lui può essere vinto il male più profondo dell'uomo: il peccato che lo divide da Dio.

Ci sono poi delle condizioni, dei requisiti che rendono possibile l'avverarsi del miracolo: la venuta del Consolatore è un atto di fede perfetto.

Con l'avvento dello Spirito Santo l'anima si eleva spiritualmente a tal punto che i limiti delle leggi naturali considerate insormontabili fanno spazio ad un nuovo ordine di leggi, appartenenti ad una natura più vasta, che permettono il verificarsi dell'evento miracoloso, prima fra tutte la legge dell'amore che, agli occhi del santo, è percepibile dietro ogni aspetto della creazione. È solo con l'aiuto dello Spirito che l'uomo può arrivare a sperare ciò che non poteva neppure pensare. E questo è frutto di una intensa preghiera, che lo eleva al nuovo ordine delle cose, stabilito da Gesù.

"In questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto'. (Mc 11, 24)

L'elevazione del la consapevolezza spirituale permette all'uomo di potersi muovere all'interno di queste leggi inesistenti agli occhi di una persona distante dallo spirito.

È in questo stato di elevazione spirituale che San Paolo ha potuto affermare "non sono più io che vivo, ma é Cristo che vive in me", in quanto Cristo ha totalmente invaso l'uomo Saulo elevandolo.

Si potrebbe azzardare un paragone dicendo che così come materiali a diverse temperature ubbidiscono a diverse leggi fisiche, anche l'anima a "temperature" spirituali più elevate può riconoscere leggi nuove, quelle appunto che permettono il verificarsi del miracolo.

C'è poi l'altra componente nel miracolo che riguarda l'atto di fede perfetto.

Dalla narrazione evangelica si capisce che in molti dei miracoli compiuti Gesù dà importanza fondamentale. soprattutto nelle guarigioni, alla fede che ha il suo interlocutore nei suoi confronti, e dà affermazioni come "la tua fede ti ha salvato" comprendiamo che è anche la fiducia incondizionata, senza dubbi, che permette il verificarsi dell'evento miracoloso.

A Pietro che sta affondando nel lago Gesù chiede: "Perché hai dubitato?".

La fiducia che bisogna riporre in Dio deve essere completa, ferma fino alla fine, affiancata da una preghiera di grande concentrazione nel Signore, certi che egli può davvero tutto e non mancherà alla chiamata nella misura in cui la richiesta è stata fatta.

Luciano Condina


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