Cerca sul sito:



Un tema
quanto mai attuale
N
on avremmo immaginato,
lo scorso febbraio, quando
definimmo il tema di questa mo-
nografia de “Il Vento”, che l’ar-
gomento “fede e ragione” potes-
se essere così attuale.
Non possiamo non evidenziare
come negli ultimi mesi si sia con-
centrata una critica, a volte an-
che violenta, sui fondamenti del
Cristianesimo e della Chiesa, te-
sa a dimostrare l’irrazionalità
della fede e la sua incompatibi-
lità con i progressi della scienza.
Più che evidenziare le contraddi-
zioni, le inesattezze e le falsità
delle argomentazioni critiche let-
te sui giornali, proclamate du-
rante i concerti, scritte su libri da
improvvisati tuttologi o trasmes-
se in TV in documentari faziosi,
vorremmo proporre su queste
pagine un diverso punto di vista:
utilizzare le critiche per interro-
garci sulla ragionevolezza di ciò
in cui crediamo.
Nella prima lettera di Pietro, l’a-
postolo esortava così i primi cri-
stiani: “adorate il Signore, Cristo,
nei vostri cuori, pronti sempre a ri-
spondere a chiunque vi domandi ra-
gione della speranza che è in voi”.
Sottolineiamo “a chiunque”, cioè
anche a chi, probabilmente (o so-
prattutto), non condivide la no-
stra fede...
Una precisazione
sul metodo
N
on abbiamo la pretesa (o
la presunzione) di ad-
dentrarci da soli su questo te-
ma. Un esperto di informatica
potrà argomentare con com-
petenza di internet e di
software, un matematico di
logaritmi e trigonometria, un
fisico nucleare di quark e par-
ticelle elementari: ma volen-
do riconoscere i progressi
raggiunti con la specializza-
zione di ciascuna area del sa-
pere umano, è opportuno
chiedere a filosofi e teologi di
guidarci nell’approfondimen-
to dei rapporti tra fede e ra-
gione, a un biblista l’interpre-
tazione della Sacra Scrittura,
a uno storico l’analisi della stori-
cità dei Vangeli.
Piergiorgio Odifreddi, matemati-
co “impertinente” (come egli
stesso si definisce), ha ammesso
innocentemente di aver prepara-
to il suo ultimo libro “Perché non
possiamo essere cristiani (e me-
no che mai cattolici)” in soli
quattro mesi, leggendo in modo
selettivo alcuni libri del Nuovo e
Vecchio Testamento. Un po’ co-
me se un critico letterario si im-
provvisasse ingegnere civile e,
documentandosi per qualche
settimana con alcuni capitoli di
un testo di scienza delle costru-
zioni, progettasse un grattacielo:
vi fidereste ad abitarvi dentro.
Vorremmo evitare di compiere lo
stesso errore.
Interrogandoci sul Cristianesi-
mo, sulle ragioni della fede (co-
me anticipato nel titolo), ci fare-
mo accompagnare da documenti
di veri esperti: Giovanni Paolo II
(con l’enciclica “Fides et Ratio”,
del 1998) e Benedetto XVI (con il
discorso presso l’Università di
Ratisbona del settembre 2006, ri-
portato a pagina 4). Vi sorpren-
derete (come è successo a noi)
per la loro chiarezza e sempli-
cità, pur nella loro autorevolez-
za. Non dobbiamo dimenticare,
a tal proposito, le parole di Gesù
riportate dall’apostolo Matteo:
“Ti benedico, o Padre, Signore del
cielo e della terra, perché hai tenuto
nascoste queste cose ai sapienti e
agli intelligenti e le hai rivelate ai
piccoli”. (Mt 11, 25)
Le domande di fondo
U
n semplice sguardo alla storia
antica mostra con chiarezza co-
me in diverse parti della terra, se-
gnate da culture differenti, sorgano
nello stesso tempo le domande di
fondo che caratterizzano il percorso
dell'esistenza umana: chi sono. da
dove vengo e dove vado. perché la
presenza del male. cosa ci sarà dopo
questa vita. Questi interrogativi so-
no presenti negli scritti sacri di
Israele, ma compaiono anche nei
Veda non meno che negli Avesta; li
troviamo negli scritti di Confucio e
Lao-Tze come pure nella predicazio-
ne dei Tirthankara e di Buddha; so-
no ancora essi ad affiorare nei poemi
di Omero e nelle tragedie di
Euripide e Sofocle come pure nei
trattati filosofici di Platone ed
Aristotele. (Fides et Ratio, 1).
Così comincia l’Enciclica di
Giovanni Paolo II circa i rappor-
ti tra Fede e Ragione. Queste so-
no davvero le domande fonda-
mentali, proprio perché dalle lo-
ro risposte dipende l’orienta-
mento della nostra esistenza.
Dalla meraviglia dell’uomo nello
scoprirsi inserito nell’universo,
nel poterlo contemplare, comin-
cia la ricerca di quelle conoscen-
ze universali che gli consentono
di progredire nella sua realizza-
zione.
Fede e ragione:
in competizione.
L
a ricerca delle risposte alle
domande appena citate si
esplica, contemporaneamente,
attraverso la ragione e la fede,
ciascuna nel proprio campo di
applicabilità.
La filosofia e le scienze, che si
basano sulla percezione dei sen-
si, sull'esperienza e si muovono
alla luce del solo intelletto, “spa-
ziano nell'ordine della ragione na-
turale, mentre la fede, illuminata e
guidata dallo Spirito, riconosce nel
messaggio della salvezza la «pienez-
za di grazia e di verità» (cfr Gv 1,
14) che Dio ha voluto rivelare nella
storia e in maniera definitiva per
mezzo di suo Figlio Gesù Cristo (cfr
1 Gv 5, 9; Gv 5, 31-32).”.
Pertanto, “non ha motivo di esiste-
re competitività alcuna tra la ragio-
ne e la fede: l'una è nell'altra, e cia-
scuna ha un suo spazio proprio di
realizzazione”. (Fides et Ratio, 9 e
17).
In altri termini, non possiamo ar-
rivare a Dio solo con l’esercizio
della pura ragione: è necessario
il dono della fede.
D’altra parte, ciò non vuol dire
che la fede cristiana cattolica non
sia ragionevole, cioè che non si
possa analizzarla proficuamente
con l’uso della ragione: Giovanni
Paolo II evidenzia come sia “illu-
sorio pensare che la fede, dinanzi a
una ragione debole, abbia maggior
incisività; essa, al contrario, cade
nel grave pericolo di essere ridotta a
mito o superstizione.” (Fides et
Ratio, 48).
Rimandiamo i lettori all’articolo
di pagina 10 «Dio esiste. Un di-
lemma “quasi” risolto...» per
gli approfondimenti su que-
sto tema.
Lo scandalo
della croce
D
al punto di vista razio-
nale, l’elemento più dif-
ficile da affrontare per un cri-
stiano è rappresentato dallo
“scandalo della croce”.
Anche su questo punto, le pa-
role di Giovanni Paolo II so-
no illuminanti: “Il vero punto
nodale, che sfida ogni filosofia, è
la morte in croce di Gesù Cristo.
Qui, infatti, ogni tentativo di ri-
durre il piano salvifico del Padre
Editoriale
2
Le ragioni della fede
"Questa pagina web è stata creata come esercizio da Carlo Auricchio, allievo del corso UNI3-Nichelino di Informatica Avanzata"

 


Informativa sull'utilizzo dei cookie.
Questo sito utilizza cookie tecnici, di terze parti e di profilazione (propri e di altri siti) per migliorare la tua esperienza di navigazione. Se vuoi saperne di pił o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui.
Se clicchi su OK oppure chiudi questo banner, acconsenti all'uso dei cookie. Ti ricordiamo che la mancata accettazione dei cookie tecnici potrebbero impedire alcune funzionalitą di questo sito.